Il genitore utile al calcio
- Fabio Comiotto
- 5 set 2022
- Tempo di lettura: 1 min
Aggiornamento: 6 ott 2022
In un progetto di formazione nello sport che si prenda cura dell'individuo è utile trovare uno spazio adeguato ai genitori. E' opportuno premettere che i genitori, nonostante siano orientati a desiderare il meglio per i loro figli e a non commettere errori, sono esseri umani e perciò fallibili, nonostante le intenzioni. Ciascun genitore raccoglie in sé pregi e difetti, potenzialità e limiti, desideri ed aspettative. Il mondo del calcio (e dello sport) è fatto di regole, rispetto, accettazione, valorizzazione delle qualità, consapevolezza dei limiti, vittorie e sconfitte, delusioni e soddisfazioni.
Il genitore utile al calcio (e allo sport in generale) è in conclusione colui che:
•è presente, si impegna a conoscere e capire il proprio figlio per le qualità, i limiti, le intenzioni, i desideri, i bisogni, gli errori ed i successi.
•stima il figlio nonostante gli errori ed i limiti.
•rispetta le regole, gli avversari, i tecnici, le decisioni arbitrali.
•fa critiche costruttive utilizzando messaggi chiari.
•incoraggia a competere sulla base delle proprie capacità.
•rispetta il ruolo dei tecnici e dei dirigenti.
•chiede, se lo ritiene opportuno, chiarimenti ai tecnici e ai dirigenti evitando così di alimentare pettegolezzi che si rivelano sempre dannosi per l'ambiente e creano situazioni ansiogene tra gli atleti.
Il calcio non è solo movimento. E' anche educazione, rispetto, cultura, valori, benessere, stare insieme, condividere, accettazione dei propri limiti, valorizzazione delle proprie risorse, collaborare, mettersi alla prova, autocritica, obiettivi da raggiungere e da condividere. E' amicizia, fratellanza, sana competizione. Insegna a gioire della vittoria e ad accettare l'amarezza della sconfitta, a cadere per poi rialzarsi, a vivere le emozioni. Tutto questo è cultura calcistica sportiva.

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